Durante l’installazione di Linux ci si ritrova a dover fare delle scelte importanti: come dividere lo spazio tra le varie partizioni, quanto spazio lasciare alla home, quanto a /usr … io solitamente metto tutto nella stessa partizione, in modo da poterla sfruttare al meglio, ma se si riempie come aggiungervi spazio?
Due strade ci si propongono: la prima, un po’ rischiosa, è quella di ridimensionare le partizioni con tool come parted (o il commerciale, ma ottimo, Partition Magic), l’altra è utilizzare un sistema di partizioni logiche che astragga l’hardware dei dischi fissi in qualche contenitore che, appunto in modo dinamico, possa essere dimensionato a piacere.
Dicevo rischioso, il primo metodo in quanto è fortemente consigliato un backup, e che puo’ portare (seppur collaudato) al danneggiamento dei dati o delle partizioni (purtroppo è successo anche a me).
Del secondo ci occuperemo in questa guida.
Terminologia di LVM2
LVM è un sistema per astrarre i device fisici (l’hardware, i dischi fissi) che solitamente uno vede come /dev/hda, /dev/hdb… in dischi virtuali. Un disco virtuale puo’ essere costituito da una sola partizione logica, o da N partizioni (anche su dischi diversi). Il tutto è gestito in modo dinamico: se c’è sufficente spazio vuoto nel set di dischi un disco fisico puo’ essere tolto dal volume logico o aggiunto.
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